I segreti del rebranding vincente: esempi e consigli pratici

Se vuoi capire cos’è il rebranding e come funziona leggi questo articolo: scoprirai tutto quello che c’è da sapere e utili consigli per farlo in modo efficace.

Cos’è il rebranding e perché farlo

Il rebranding è un importante processo di cambiamento dell’identità di un’azienda, un vero rinnovamento del brand, da qui il nome Re-branding. Può riguardare diversi aspetti, tra cui il nome, il logo, il design, il piano di comunicazione e lo stile.

Lo scopo del rebranding è quello di fornire nuovo lustro ad un marchio già consolidato e affermato e di variarne il posizionamento nel mercato, ovviamente in senso positivo; fornire quindi una migliore percezione che i consumatori hanno rispetto a quella realtà aziendale.

Com’è facile intuire, il rebranding è un’attività molto delicata che richiede un’attenta analisi preventiva e un’accurata strategia di marketing e comunicazione; il rischio, infatti, è quello di confondere i clienti, in particolare quelli più fidelizzati, che potrebbero sentirsi disorientati di fronte ad un repentino cambio del brand. 

Rebranding

Quando è davvero necessario fare rebranding

Ci sono svariate ragioni per cui un’azienda può decidere di fare rebranding, tra cui:

  1. Crescita o rinnovamento dell’azienda
  2. Cambiamento del target
  3. Cambiamento del mercato
  4. Fusione o acquisizione aziendale
  5. Crisi reputazionale
  6. Necessità di svecchiare la propria immagine

 Restyling e rebranding: capiamo le differenze

l restyling e il rebranding sono due strategie di marketing utilizzate dalle aziende per rinnovare la propria immagine e rimanere competitive nel mercato. Nonostante siano spesso confusi, ci sono alcune differenze importanti tra i due concetti, che vale la pena conoscere.

Il restyling è un’operazione più semplice rispetto al rebranding, perché riguarda solo un rinnovamento del logo, dell’aspetto visivo di un prodotto o di un servizio, senza alterarne l’identità di marca; ad esempio, un’azienda potrebbe decidere di cambiare il packaging del proprio prodotto, per renderlo più moderno e accattivante. Il restyling può anche includere l’aggiornamento di un sito web, ma sempre mantenendo l’identità di marca originale.

Il rebranding, invece, è una strategia di marketing più radicale che comporta un completo cambiamento dell’identità di marca di un’azienda, può includere un nuovo nome, un nuovo logo, una nuova immagine e una nuova strategia di comunicazione, che rispecchi meglio la nuova direzione strategica, attuata per adattarsi ai cambiamenti del mercato e differenziarsi dai concorrenti. 

Come fare un rebranding efficace

Non esiste un’unica via per fare un rebranding: si possono attuare modifiche relative al nome, al logo, alle strategie di marketing e di vendita, facendo, quindi, ricorso ad un rebranding totale, oppure si possono fare piccole modifiche che migliorino la percezione del prodotto e del marchio. Fare un rebranding è un’operazione che si rende necessaria non solo per restare al passo con le esigenze di mercato, ma anche per adattarsi a nuovi panorami e scenari di vendita.

Per fare un rebranding efficace bisogna prima di tutto partire dalla programmazione. 

Ecco i 5 step fondamentali da seguire:

  1. Definire gli obiettivi: qual è lo scopo di questa attività?
  2. Analizzare i competitor: in cosa sono meglio e come lo comunicano?
  3. Pianificare gli investimenti: qual è il budget a disposizione per i diversi interventi?
  4. Scegliere il momento propizio: come si sta comportando il mercato? È pronto per questo cambiamento?
  5. Comunicare: messaggi chiari e ben definiti, non lasciare spazio a dubbi o allusioni

Rebranding esempi di successo 

Nella storia del marketing non mancano di certo esempi di rebranding di successo. 

Uno dei migliori rebranding è, senza dubbio, quello di McDonald’s. In questo caso il rebranding è nato dalla necessità di riabilitare il marchio, identificato nell’immaginario collettivo come cibo spazzatura e dannoso per la salute e riabilitarlo agli occhi dei consumatori. Il famoso fast food ha scelto, quindi, di sostituire il rosso di sfondo del suo logo con un verde bosco, a richiamo della natura e della freschezza, reso concreto anche dal menu, dove sono stati inseriti cibi più sani e salutari come le insalate o la frutta. Il rebranding di McDonald’s ha riguardato anche i locali dei ristoranti, trasformati in posti adatti per le famiglie, con parchi giochi esterni e ambienti più accoglienti. 

Tra i più famosi e recenti rebranding è d’obbligo citare quello di Facebook. La società finanziaria che controlla Facebook, Instagram e Whatsapp ora si chiama Meta. Un rebranding quasi totale, a cominciare dal nome: Meta indica il metaverso, la realtà virtuale su cui il brand sta indirizzando la maggior parte dei suoi sforzi. Anche la scelta del logo sottende la nuova mission dell’azienda: i colori restano gli stessi, ma il simbolo ricorda l’infinito e richiama la memoria la forma di un joystick.

Anche le case di moda utilizzano il rebranding per cambiare la propria immagine. Spesso la necessità di farlo nelle maison coincide con l’arrivo di un nuovo direttore creativo. Un esempio interessante di rebranding nel mondo della moda è quello di Burberry. La casa di moda britannica, conosciuta per il suo celebre tartan, ha rinnovato la sua immagine per restare al passo con i tempi e attrarre un pubblico più giovane. Il rebranding ha incluso un nuovo logo, una nuova immagine visiva e una campagna pubblicitaria che ha coinvolto influencer e celebrità.

Ma non solo nel mondo della moda si fa rebranding. Anche le aziende di telefonia, ad esempio, scelgono questa strada per far fronte alla grande concorrenza del settore e rimanere al passo con i rapidi cambiamenti del mercato. Nokia, dopo 60 anni con lo storico marchio, ha da poco riprogettato il suo logo, rendendolo più moderno, per “rendere più visibile la nostra presenza, come protagonisti nella trasformazione digitale dell’industria e nelle reti mission critical”, queste le parole dell’AD e vice presidente di Nokia Italia Giuseppina (Giusy) Di Foggia. 

Come comunicare il rebranding

Il rebranding è una strategia di marketing importante che può portare grandi benefici alle aziende, ma deve essere pianificato con cura e attenzione per evitare di confondere i clienti e di perdere la propria identità di marca. Fare un rebranding può essere una scelta vincente per adattarsi ai cambiamenti del mercato, migliorare la propria immagine e differenziarsi dai concorrenti, ma deve essere sempre accompagnato da una comunicazione chiara e trasparente con i propri clienti e stakeholder.

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