Nel 2022 i consumatori vogliono la privacy. I marketer possono fornirla.
Sempre di più nel 2022 i consumatori vogliono la privacy. Le aziende ottengono la fiducia dei consumatori e creano valore duraturo con un approccio al marketing basato su dati incentrati sulla privacy, è quanto dimostra una nuova ricerca di Google e BCG.
Le sfide che i marketer devono affrontare per la privacy
I marketer oggi devono affrontare una sfida complicata: la lotta per l\’attenzione del cliente richiede messaggi sempre più pertinenti e adattati agli interessi delle persone nel momento in cui sono più interessate, d\’altra parte i clienti sono sempre preoccupati nel fornire i dati di cui i marketer necessitano per creare quelle esperienze adatte a loro. Un paradosso!!!
La privacy online oggi è una questione centrale per tutti! Quando si tratta di privacy online, i clienti e i professionisti del marketing vogliono le stesse cose: sicurezza trasparenza di utilizzo e fiducia.
I consumatori vogliono la privacy
I consumatori condividono tendenzialmente informazioni che non ritengono strettamente identificative: il genere, il codice postale, l\’età, gli interessi e gli acquisti precedenti ma in cuor loro posseggono aspettative sempre più alte in termini di pubblicità digitale.
Dalle ricerche sul web è emerso che il 65% dei clienti ha esperienze negative quando gli annunci NON sono pertinenti, ma soprattutto che un abbondante 74% di essi vuole vedere SOLO annunci che siano pertinenti; un cane che si morde la coda praticamente!
Le nuove ricerche condotte da Google e BCG su un campione di migliaia di consumatori in tutto il mondo, nell\’agosto 2021, hanno portato alla luce che gli utenti si pongono sempre tre domande sull\’utilizzo dei loro dati personali:
– QUALI informazioni vengono raccolte (genere, indirizzo email, comportamento di navigazione?)
– COME vengono raccolte (viene offerto qualcosa in cambio? )
– PERCHE’ vengono raccolte ( come verranno usate?)
I professionisti del marketing sanno come il marketing stesso incentrato sul cliente e basato sui dati, permetta di ottenere risultati significativi per qualsiasi obiettivo commerciale. E\’ volontà condivisa da professionisti digitali e consumatore, dare e avere accesso ad esperienze più pertinenti senza compromettere la privacy di nessuno.
Dalle ricerche poi, si evince che sono tre le azioni per superare la barriera di scetticismo dei consumatori:
1. Creare fiducia dando priorità alla trasparenza dichiarando chiaramente l\’utilizzo che si fa dei dati dei clienti, agevolando dei vantaggi al consumatore quindi conquistando attivamente la fiducia.
2. Creare esperienze straordinarie attraverso i dati raccolti: per esempio un\’app per dispositivi mobili all\’avanguardia che incentiva i clienti ad accedere e rimanere collegati grazie a sconti contestuali e tariffe altamente personalizzate.
3. Creare un\’organizzazione, un team dirigenziale incentrata sui dati che rispetti e mantenga la privacy delle aziende e dei consumatori a qualsiasi livello.
Ricordiamo che i marketer o chi gestisce la raccolta dei dati, stabiliscono delle restrizioni per assicurare un accesso responsabile ai dati stessi, per fare in modo che la tutela della privacy online venga garantita e rispondere alle prassi normative e di settore in continua evoluzione.
Comunque l’esperienza dei marketer parla chiaro: adottando un approccio incentrato sul consumatore e sulla raccolta dei suoi dati, utilizzando le misure proattive per creare fiducia con i consumatori e, dimostrando la loro cura per la privacy dei dati: si creano annunci più pertinenti e si aumenta la fiducia nel brand.
Altro aspetto significativo emerso dalle ricerche: i consumatori preferiscono che i loro dati vengano utilizzati per creare contenuti pubblicitari brevi, informativi e accattivanti o per aiutare le aziende a capire quali innovazioni di prodotto vogliono.
Considerazioni Finali sulla privacy e consumatori
Dalle ricerche portate avanti da Google e BCG risulta anche che tecnologia, viaggi e trasporti, media e intrattenimento sono in continua evoluzione verso normative e regolamenti per la sicurezza degli utenti, mentre nulla da dire sui settori dell\’assistenza sanitaria e la finanza sono già i più regolamentati in assoluto.